Javier Cercas è lo scrittore spagnolo a cui è dedicata quest’anno la 19a edizione del Festival “Dedica” di Pordenone. In un articolo apparso sul Corriere della sera di ieri, Cercas fa un’interessante analisi della natura del romanzo. Mi è piaciuto in particolare quando parla del ruolo fondamentale di Cervantes nella nascita del romanzo moderno:
Cervantes ha creato il romanzo moderno (e l’ha quasi esaurito) dotandolo di due regole fondamentali. La prima è che il romanzo è un genere privo di regole; vale a dire: è il genere della libertà totale. La seconda da è che è il paradiso dell’ ironia, intesa come strumento di conoscenza: don Chisciotte è un matto da legare, ma è anche pieno di assennatezza e di saggezza; don Chisciotte è un personaggio ridicolo,ma è anche il cavaliere più nobile e più coraggioso.
E’ allora l’ironia che salva il romanzo e ne diviene:
la chiave che apre le porte della verità, facendoci scoprire che essa è quasi sempre poliedrica, chele cose possono non essere una sola cosa, ma una cosa e il suo contrario.
E’ per questo motivo, secondo Cercas, che i fanatici non hanno mai sopportato il romanzo, già nella Spagna di Cervantes, non seppero apprezzare la sua grande invenzione, cosa che, invece, fecero gli inglesi:
Cervantes inventò il romanzo, ma in Spagna all’epoca comandavano i fanatici e nessuno gli diede retta, così arrivarono gli inglesi e ci rubarono l’invenzione. E così siamo andati avanti fino a oggi.
Alla luce di quest’analisi, Cercas conclude con una personale definizione di modernità:
la modernità può essere descritta come la lotta dell’ironia romanzesca contro la serietà del fanatismo.
“Tan lejos, Tan Cercas” (gioco di parole tra l’aggettivo spagnolo “lejos” che significa lontano, l’aggettivo “cerca” che significa “vicino” e il cognome dello scrittore spagnolo e che, tradotto, potrebbe suonare come “Così lontano, così vicino”) è una mostra fotografica di Daniel Mordzinski dedicata a Javier Cercas in occasione del festival Dedica.
Daniel Mordzinsk è noto come il fotografo degli scrittori, poichè ha ritratto grandi autori della letteratura mondiale come Márquez, Cortázar, Borges. E ora è arivato il momento di Javier Cercas. Dedica è un festival letterario originale poiché è”monoautore”. Omaggia ogni anno un autore diverso, dedicandogli un percorso di letture, incontri, reading teatrali, mostre.
Notizie su Javier Cercas: è nato nel 1962 in Estremadura, nel sud della Spagna; è docente di Letteratura spagnola all’università di Gerona e collabora con El País. Tra le sue opere: I soldati di Salamina (2003), Il movente, La verità di Agamennone e in prossima uscita in Italia, Le leggi della frontiera.