LA POESIA “PERSONALE” DI SHARON OLDS

Sharon Olds

E’ una settimana al femminile questa, lo si vede già da una serie di iniziative – convegni, reading, articoli, spettacoli …- che ruotano attorno al mondo delle donne e che anticipano la Festa dell’8 marzo.  E Sharon Olds è arrivata al momento giusto.

Sharon Olds è stata la prima scrittrice statunitense a vincere a gennaio il prestigioso premio di poesia di lingua inglese TS Eliot Prize, intitolato al Premio Nobel T.S.Eliot, autore di ”La terra desolata”. Per la giuria, si legge nella motivazione, la raccolta ”Stag’s Leap” e’ ”un libro emozionante di grazia e coraggio” su una vicenda personale ed intima.

Non la conoscevo prima e così quando mi è capitato di leggere la notizia ho cercato di approfondire.  Mi è subito sembrato che coprisse con la sua poesia un grande universo femminile, e non solo. Come ha scritto The Guardian, la  Olds   da più di trent’anni parla nelle sue poesia  di amore,sesso, abuso, nascite e morte:

For more than 30 years, she has been writing poetry about love, and sex, and abuse, and childbirth, and death.

 

Her poems are, among other things, a celebration of the human as animal

Stag’s Leap by Sharon Olds

Sharon Olds è  originaria di San Francisco e ha vinto per la raccolta di poesie ”Stag’s Leap” pubblicata da Jonathan Cape, nei cui versi racconta la fine del suo matrimonio, dopo 30 anni, in seguito al tradimento del marito con una donna piu’ giovane.

“Now I come to look at love, in a new way, now that I know I’m not/ standing in its light.” (Unspeakable- poem)

E’ un’intera raccolta che parla di quello che C. Patterson in The Guardina ha definito ” the agony of lost love”, l’agonia di un amore perduto . La raccolta inizia dal momento in cui l’uomo con cui ha condiviso tanti anni insieme le dice che il suo amore è finito,  per continuare poi, attraverso i giorni, le settimane, le conversazioni che sono seguite a quell’annuncio. E’ stata definita una poesia “confessionale”, “devastante e lirica”. In “Known to be left” dice:

 “If I pass a mirror, I turn away, I do not want to look at her, and she does not want to be seen.”

Non ho ancora avuto il piacere di leggere quest’ultima raccolta che credo esista solo ancora in lingua originale.   Ho avuto però  la possibilità di ascoltare qualche giorno fa la scrittrice e blogger irlandese Nuala Ní Chonchúir leggere e commentare alcune poesie da ”Stag’s Leap” di   Sharon Olds su RTE Radio 1: (http://www.rte.ie/radio1/arena/programmes/2013/0304/372724-arena-monday-4-march-2013/?clipid=1021202).

Ho saputo inoltre che  Sharon Olds sarà ospite al Cuirt, il Festival Internazionale di Poesia di Galway,in Irlanda  il 26 aprile. Chissà se presto non la vedremo anche in Italia!

“Non si può essere umani e leggere queste poesie e non rimanere senza fiato”, è un invito che forse merita di essere ascoltato:

 You can’t be human and read these poems and not sometimes hear yourself gasp.

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