A CUORE APERTO, di Elvira Lindo

A cuore aperto, Elvira Lindo (Ed. Guanda)

A cuore aperto (titolo originale A corazón abierto) è l’ultimo libro della scrittrice spagnola Elvira Lindo.  Il romanzo è un affresco familiare, che parte da un episodio accaduto nel 1939 in Spagna: un bambino di otto anni – Manuel – arriva solo a Madrid, alla fine della Guerra Civile, mandato dalla madre, con in mano l’indirizzo della casa di una zia. Quell’ infanzia solitaria, difficile e senza affetti segna per sempre Manuel che deve lottare, fin da piccolo, per uscire dalla miseria. Impara presto a essere diffidente e a mascherare i sentimenti dietro una sfacciata ironia. Solo negli ultimi anni della sua vita, Manuel “ vedrà in quell’episodio per ciò che e è stato: un inaccettabile abbandono” (p.325).

Quel bambino è Manuel Lindo, padre di Elvira. Da quell’ evento iniziale, Elvira ripercorre gli anni della sua infanzia e adolescenza errabonde e ricostruisce la storia l’amore dei suoi genitori. Manuel e la moglie sono due personalità così diverse, eppure unite da un legame forte, a volte contraddittorio, agitato per la nascita ravvicinata di quattro figli e per i continui trasferimenti in giro per la Spagna imposti dal lavoro di Manuel, che non permettono alla famiglia di mettere radici in nessun luogo.  Nel romanzo predomina la figura del padre: un uomo esuberante, chisciottesco, che vuole essere il capitano incontrastato della sua prole. La madre di Elvira, invece, è una donna riservata, sensibile.  Accetta il carattere indomito, geloso del marito e, quando si ammala gravemente,  deve affrontare un’operazione a cuore aperto che la renderà ancora più fragile. Pur adottando un inevitabile punto di vista filiale, Elvira riesce a convertire i genitori in due figure letterarie per poter parlare di loro con libertà, lucidità e ironia. In questa “ricerca intima” – come la definisce la stessa autrice – Elvira racconta una storia d’amore non certo idilliaca, un’infanzia bruscamente interrotta dalla malattia della madre e una finale riconciliazione di una figlia con il padre. In questo percorso a ritroso, si appoggia alla scrittura che sembra qui avere una funzione catartica, che le permette di affrontare e superare i ricordi senza cadere nel tranello della nostalgia.