LA LETTRICE TESTARDA, di Amy Witting

La lettrice testarda è il romanzo di maggior successo di un’autrice australiana che ancora non conoscevo. In realtà, il suo vero nome è Joan Austral Fraser (1918- 2001), nome d’arte Amy Witting, un’insegnante di lingua inglese e francese giunta alla letteratura in età matura. E’ significativo che il titolo originale sia I for Isobal, ovvero il nome della protagonista Isobel, una bambina di nove anni che cresce alimentando una passione segreta: la lettura, che la madre non considera un’attività adatta a una bambina, in quanto le bambine dovrebbero solo imparare attività domestiche come riordinare la casa e preparare i pasti. Colpisce fin dall’incipit del romanzo la violenza psicologica, il disprezzo  e il rifiuto della madre :

“Una settimana prima del nono compleanno di Isobel Callaghan, sua madre disse, in un tono di vago rammarico: Quest’anno niente regali! Quest’anno dobbiamo essere molto parsimoniosi. Lo ripeteva ogni anno, in quell’occasione” (La Lettrice testarda, Garzanti p.13)

Isobel ha solo nove anni quando si rende conto che non può fare tutto quello che desidera. Isobel deve fingere di essere più stupida, più insipida di quel che poiché la vera realtà di ragazza intelligente, appassionata di lettura e affamata di conoscenza rappresenta una minaccia per la sua famiglia e per quella società.

La lettrice testarda è quindi anche un romanzo di formazione sulla scoperta del proprio posto nel mondo in cui la protagonista  è pronta a sfidare le convenzioni per decidere della propria vita in piena autonomia. A sedici anni, dopo la morte della madre, Isobel decide di lasciare la sua casa e di cercarsi un lavoro e  un posto nuovo dove stare. Il mondo che l’aspetta è molto duro, ma le permette anche l’accesso agli amati libri, letti di notte, a un nuovo circolo di amici lettori. Adesso Isobel può confrontarsi con gli altri, raccontarsi attraverso le parole dei grandi scrittori e immedesimarsi nelle storie, in attesa di sentire che cosa pensano altri lettori. Il piccolo circolo di giovani poeti e lettori di cui fa parte diventa ben presto la sua finestra sul mondo e il suo modo di scoprirsi e di scoprire di esistere davvero, per la prima volta. Molte sono le citazioni nel libro:  Shakespeare,  Auden, Trollope …

La lettrice testarda non è un libro semplice, Amy Witting ha uno stile molto particolare a cui ci si deve abituare nel corso della lettura, perché rispecchia la tortuosità del cammino di Isobel verso la consapevolezza di sé. Isobel  farà sempre fatica a incontrare un tempo, un luogo in cui le sia consentito leggere in pace, ritagliarsi quella “stanza tutta per sè” e avere uno spazio mentale privato.

“Aveva un’idea molto personale della vita, come di una stanza tutta per sè per la quale avrebbe scelto i mobili: nessuna rabbia, nessuna passione illecita, niente colpi della sorte.” (La Lettrice testarda, Garzanti p.61)

Un altro tema importante e che ritorna più volte nel romanzo è l’importanza della parola , la “fabbrica delle parole” come forma di riscatto, di sopravvivenza, un talismano. Il  sogno  di Isobel si realizza quando alla fine acquista un quaderno e una penna e, con questi, la consapevolezza di poter liberare nella scrittura quel flusso di parole e di immaginazione che ha trattenuto per troppo tempo.

La lettrice testarda rappresenta quindi un elogio al potere salvifico della parola, della letteratura e un incoraggiamento a perseverare testardamente nella lettura.