Teatro Olimpico, Vicenza: un’ esperienza coinvolgente

Il teatro è già un luogo magico, speciale, fuori e oltre il tempo, dove tutto è possibile, ma  se  si aggiunge a tutto questo l’unicità di una scenografia rinascimentale e la genialità di un architetto come Andrea Palladio, il risultato è straordinario.  Il  Teatro Olimpico di Vicenza è proprio questo e lascia il visitatore senza fiato. Il nuovo percorso di visita ideato dalla scuola Holden di Alessandro Baricco offre un’immersione completa nei suoni, nelle luci  e nelle forme di questo ’ultimo .capolavoro del Palladio (1585). L’opera gli fu commissionata nel febbraio 1580 dall’Accademia Olimpica, congregazione d’importanti personalità vicentine nell’ambito delle lettere, scienze ed arti, di cui lo stesso Palladio era socio. Palladio non riuscì a vedere la realizzazione finale del teatro, a causa della sua morte improvvisa. L’Olimpico fu completato cinque anni più tardi e fu solennemente inaugurato il 3 marzo 1585 con la memorabile messa in scena dell’Edipo di Sofocle,  con la scenografia  della città di Tebe che ancora oggi ammiriamo.

L’esperienza della visita è suggestiva e coinvolgente: lungo il percorso il teatro si anima, l’occhio esplora con avidità gli spazi e  ogni angolo recondito di questo primo teatro coperto del mondo:  il gioco di luci ,  la parola e la forza della narrazione  rendono viva la scena.

 

L’apporto della multimedialità – il visitatore riceve un tablet che lo accompagna nella lingua prescelta  – permette un itinerario  a tappe della durata di 45 minuti circa, con  video, immagini e storie.
Interessante anche che tutto questo sia stato possibile senza un supplemento sul costo del biglietto.