“PAROLE E NOTE”, CON PEDRO SALINAS

PEDRO SALINAS

“Parole e note”è un CD particolare, un progetto discografico di Maurizio Rossato (Radio Capital) che unisce musica e poesia. Le letture delle poesie sono affidate a speaker e attori e la musica di sottofondo diventa parte integrante delle parole stess. Il risultato è davvero un connubio coinvolgente.  Tra le poesie scelte predomina la presenza di un autore spagnolo a me caro, Pedro Salinas (1891-1951), poeta che, insieme a Federico Garcia Lorca, Rafael Alberti, Gerardo Diego, Vicente Aleixandre e Luis Cernuda, fece parte della Generazione del 27. Fu un gruppo eccezionale di poeti che condivisero amicizia ed esperienze comuni.

Vorrei citarvi almeno due poesie che sono inserite nel CD e che appartengono all’opera più nota di Salinas, La voz a ti debida (1933). E’ un’opera particolare poichè è costituita da una serie di frammenti in versi – come un monologo ininterrotto di un “io” poeta al “tu”, l’amata – che il poeta stesso ha diviso tipograficamente. Il filo conduttore che unisce questo poema di 2462 versi è un esteso studio dell’amore in cui si alternano la presenza e l’assenza dell’amata.

Da: La voz a ti debida  ( versi 388 a 424): Non ho bisogno di tempo.

 

Non ho bisogno

di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all’indietro
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione a sorriso,
anni a nomi, sarà
come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell’equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente
ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanni conti
e si crede di vedere
chi tu sia, o mia invisibile

Yo no necesito

tiempo
para saber cómo eres:
conocerse es el relámpago.
¿Quién te va a ti a conocer
en lo que callas, o en esas
palabras con que lo callas?
El que te busque en la vida
que estás viviendo, no sabe
mas que alusiones de ti,
pretextos donde te escondes.
Ir siguiéndote hacia atrás
en lo que tú has hecho, antes,
sumar acción con sonrisa,
años con nombres, será
ir perdiéndote. Yo no.
Te conocí en la tormenta.
Te conocí, repentina,
en ese desgarramiento
brutal de tiniebla y luz,
donde se revela el fondo
que escapa al día y la noche.
Te vi, me has visto, y ahora,
desnuda ya del equívoco,
de la historia, del pasado,
tú, amazona en la centella,
palpitante de recién
llegada sin esperarte,
eres tan antigua mía,
te conozco tan de tiempo,
que en tu amor cierro los ojos,
y camino sin errar,
a ciegas, sin pedir nada
a esa luz lenta y segura
con que se conocen letras
y formas y se echan cuentas
y se cree que se ve
quién eres tú, mi invisible.

Sempre da La voz a ti debida di Salinas: Il modo tuo d’amare (XXXIX):

Il modo tuo d’amare
è lasciare che io t’ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sanno offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole, abbracci
mi diranno che sei esistita
che mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Perché non debba mai scoprire
con domande o carezze
l’immensa solitudine
d’essere solo ad amarti.

La forma de querer tú
es dejarme que te quiera.
El sí con que te me rindes
es el silencio. Tus besos
son ofrecerme los labios
para que los bese yo.
Jamás palabras, abrazos,
me dirán que tú existías,
que me quisiste: Jamás.
Me lo dicen hojas blancas,
mapas, augurios, teléfonos;
tú, no.
Y estoy abrazado a ti
sin preguntarte, de miedo
a que no sea verdad
que tú vives y me quieres.
Y estoy abrazado a ti
sin mirar y sin tocarte.
No vaya a ser que descubra
con preguntas, con caricias,
esa soledad inmensa
de quererte sólo yo.

In questo incontro di parole e note ho anche avuto il piacere di scoprire delle poetesse che non conoscevo e di cui sicuramente vi parlerò prossimamente. Buona poesia!