CREATIVITA’ E CILE, AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2013

SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO -TORINO 2013

Dal 16- al 20 maggio si terrà a Torino il Salone Internazionale del libro. Due notizie hanno catturato subito la mia attenzione mentre leggevo il ricco programma: il tema del salone e il paese ospite.

Il motivo conduttore del salone di quest’anno è infatti la creatività. La scelta di questo tema viene collegata al difficile periodo di crisi che sta attraversando il nostro Paese ed è così motivata nel sito stesso del salone:

“La scelta del tema della creatività come motivo conduttore del Salone Internazionale del Libro 2013 vuole sollecitare una riflessione su quella cultura del progetto che l’Italia ha sin qui trascurato, ma di cui ha più che mai bisogno di fronte a una crisi che nasce anche dall’incapacità di elaborare un’idea organica di società nel medio e lungo periodo.”

Ecco quindi la “proposta creativa” del Salone:

“I cinque giorni del Lingotto si propongono come una sorta di laboratorio in cui sottoporre a verifica situazioni, tendenze, occasioni, potenzialità, questioni irrisolte, offrendo soprattutto ai giovani indicazioni concrete sul «come fare», ma anche sul «dove» e «quando» fare: dalle pratiche liquide della democrazia in rete alle nuove opportunità produttive, dal futuro prossimo della ricerca al design e alle politiche ambientali. Partendo proprio dalle esperienze innovative ed esemplari nel campo delle scienze, della ricerca, dell’imprenditoria, delle arti e della letteratura, i cui protagonisti sono chiamati a raccontare dal vivo la loro esperienza, i segreti di bottega, le tecniche impiegate, il loro rapporto la tradizione.” (www.ilsalonedellibro.it)

Il Paese ospite di quest’anno è invece il Chile, a quarant’anni dal colpo di stato di Pinochet e dalla morte di Pablo Neruda. Sempre dal sito del salone, la giustificazione per la scelta della cultura del Cile:

“evoca incontri e scoperte epocali, autori di culto che sono diventati parte della nostra sensibilità per la capacità di combinare l’originalità espressiva e la forza immaginifica della parole con una forte tensione civile. Quella cilena è sempre stata una letteratura costretta ad essere militante, a misurarsi frontalmente con la realtà, a difendere i propri spazi, a battersi contro emarginazioni e repressioni, ad affrontare la via dell’esilio. Costretti al nomadismo ma fortemente radicati nella loro storia, gli scrittori cileni si sono conquistati un’identità che li ha resi popolari in tutto il mondo, da Antonio Skármeta a Isabel Allende.”

E’ una delle letterature sudamericane a cui sono più legate e che ha regalato grandi autori: nella poesia,  Gabriela Mistral, Premio Nobel 1945, prima donna latinoamericana ad ottenere quel riconoscimento, Pablo Neruda, Premio Nobel nel 1971. Nella narrativa:  Roberto Bolaño, Luis Sepulveda, Jorge Edwards, Roberto Ampuero, Antonio Skármeta e Isabel Allende.

Un suggerimento: se non l’avete ancora conosciuto, andate a scoprire il mondo letterario del Cile. Magari iniziate con la lettura delle famose poesie d’amore, Veinte poemas de amor y una canción desesperada (1924 ) e Cien sonetos de amor di NerudaLos Versos del Capitán (1953) o le Odas elementales oppure uno dei romanzi o racconti di Sepúlveda, ricchi di un forte sentimento di umanità: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il potere dei sogni, L’ombra di quel che eravamo… oppure leggete il Postino di Neruda di Skármeta, un inno alla poesia e all’amore.