NON DIMENTICATE I PUNTI ESCLAMATIVI, PAROLA DI A.CECHOV!

Qual è il nostro rapporto con la punteggiatura? Virgole, punti, punti e virgole, due punti e punti esclamativi e interrogativi: a volte li mettiamo in modo  quasi meccanico, ma cosa  succede se sbagliamo a usarli? Ambiguità, mancanza di chiarezza, incomprensione sono le inevitabili conseguenze.

Il punto esclamativo è forse il segno che mi è più simpatico di altri:   sembra più sincero, aiuta a esprimere le emozioni (rabbia, felicità, entusiasmo, sdegno…) e devo dire che mi è diventato ancora più simpatico dopo che ho letto un delizioso racconto dello scrittore e drammaturgo russo Anton Cechov (1860-1904), “Il Punto esclamativo” (1884). Fa parte della raccolta dei Racconti umoristici di Cechov. La storia in breve è questa:

A.Cechov (1860-1904) -“Il Punto esclamativo”

Il segretario Perekladin trascorre una notte di Natale agitata e insonne  perché, durante una cena, la sera precedente, qualcuno aveva fatto dei commenti poco piacevoli sulle capacità degli impiegati di usare correttamente la punteggiatura.

Ma l’abitudine è tutt’altra cosa dall’istruzione. Non basta che i segni d’interpunzione li poniate correttamente… non basta. Bisogna porli consapevolmente! Voi mettete una virgola e dovete aver coscienza del perché la mettete…

sissignore!E questa vostra ortografia incosciente… di carattere riflesso non val nemmeno un centesimo. E’ produzione meccanica e nulla più.

Una volta tornato a casa, Il signor Perekladin si interroga e comincia a mettere in dubbio la sua capacità di scrittura, benchè abbia ormai quarant’anni di esperienza come segretario. Non riesce a addormentarsi e nella notte riceve la visita di una serie di spettri, che gli danno una lezione che non dimenticherà mai. Tali spettri altro non sono che segni di interpunzione. Li riconosce tutti, tranne  uno, il punto esclamativo. Sono infatti quarant’anni che non trova motivi per servirsi di un punto esclamativo! Il signor Perekladin allora chiede aiuto alla moglie per avere una spiegazione sulla funzione del punto esclamativo:

Perekladin si fece il segno di croce e chiuse gli occhi ma subito li riaprì;sul fondo scuro stava tuttora il grosso punto esclamativo…

«Poh!A questo modo non ti addormenterai in tutta la notte».-Marfuscia! – si rivolse a sua moglie che spesso si vantava con lui d’aver terminato i corsi in collegio. – Non sai tu, anima mia, quandosi colloca nelle carte ii punto esclamativo?

-E come non saperlo! Non per nulla studiai sette anni in collegio. So a memoria tutta la grammatica. Questo segno si colloca nelle apostrofi, nelle esclamazioni e nelle espressioni di entusiasmo, disdegno,di gioia, di collera e di altri sentimenti… ».

«Ah così… »pensò Perekladin. «Entusiasmo,sdegno,gioia,collera e altri sentimenti… »Il segretario,di collegio si fece pensoso… Per quarant’anni aveva scritto carte, ne aveva scritto delle migliaia, decine di migliaia,ma non ricordava,nemmeno un rigo che esprimesse entusiasmo,sdegno o qualcosa del genere.

«E altri sentimenti… » pensava. «Ma forse che nelle carte,son necessari i sentimenti?Può scriverle anche una persona,insensibile…».

 

Il segno di interpunzione continua a passeggiare nella stanza di Perekladin per tutta la notte. Il giorno seguente, Perekladin ferma una vettura e si rende conto immediatamente che il conduttore è un punto esclamativo. La situazione comincia a sfuggirgli di mano:

Tutta la notte si tormentò il povero  Perekladin, ma anche di giorno il fantasma non lo lasciò.

A casa del suo capo, anche il portiere si converte in un punto esclamativo. Capisce che deve reagire in qualche modo. E, mentre firma il libro di visite del suo superiore, Perekladin all’improvviso scopre quale può essere la via d’uscita. Scrive il proprio nome, Segretario Yefim Perekladin, e ci aggiunge tre punti esclamativi “!!!”. E allora Cechov conclude:

“E , collocando questi tre segni, egli provava entusiasmo, indignazione, gioia e ribolliva di collera. “To’ questo! To’ questo! ” mormorò, mentre premeva forte la penna. E il fantasma del punto esclamativo scomparve.

(Racconti, A.Cechov , BUR)

 

Suggerisco caldamente la lettura di tutti i racconti di Cechov, davvero un maestro nell’arte del racconto breve. Ma sicuramente avrò occasione di ritornare su quest’autore…

E non dimentichiamo i punti esclamativi nella nostra vita!!!

 

 

2 Risposte a “NON DIMENTICATE I PUNTI ESCLAMATIVI, PAROLA DI A.CECHOV!”

  1. condivido pienamente… bello il “!” eppure quella volta per farmi chiedere la mano non è stato sufficiente nè l’interrogativo, nè l’imperativo nè… i puntini di sospensione… l’ho dovuto chiedere io punto e basta…

  2. Veramente simpatico!!! E tenero!!! Io lo uso abbastanza spesso, proprio perchè è un segno che racconta da solo e non occorre spiegare più di tanto!!!

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