LA VIDA ES SUEÑO, PAROLA DI CALDERÓN DE LA BARCA

Calderón de la Barca (1600-1681)

La vita è sogno” (1635) è il titolo della famosa opera teatrale del drammaturgo del Siglo de Oro spagnolo, Calderón de la Barca (1600-1681). E’ davvero bello questo testo, così senza tempo allo stesso tempo specchio del suo tempo. Ho riletto il famoso monologo di Segismundo, ricordo di aver imparato a memoria proprio l’ultima parte che dà il titolo all’opera.

SEGISMUNDO

(La vida es sueño -Segunda jornada, Escena XIX)

Sueña el rey que es rey, y vive
con este engaño mandando,
disponiendo y gobernando;
y este aplauso, que recibe
prestado, en el viento escribe,
y en cenizas le convierte
la muerte, ¡desdicha fuerte!
¿Que hay quien intente reinar,
viendo que ha de despertar
en el sueño de la muerte?

Sueña el rico en su riqueza,
que más cuidados le ofrece;
sueña el pobre que padece
su miseria y su pobreza;
sueña el que á medrar empieza,
sueña el que afana y pretende,
sueña el que agravia y ofende,
y en el mundo, en conclusión,
todos sueñan lo que son,
aunque ninguno lo entiende.

Yo sueño que estoy aquí
destas prisiones cargado,
y soñé que en otro estado
más lisonjero me ví.
¿Qué es la vida? Un frenesí.
¿Qué es la vida? Una ilusión,

una sombra, una ficción,

y el mayor bien es pequeño:
que toda la vida es sueño,
y los sueños, sueños son.

SEGISMUNDO

Il re sogna d’esser re,

e così ingannato vive esercitando il comando,

disponendo e governando;

ma gli ossequi che riceve come in prestito

può scriverli sulle ali del vento,

e la morte li muta in fredde ceneri…

Sventura immensa!…

È possibile che ci sia chi cerca di regnare,

se pensa che poi dovrà ridestarsi

nel sonno della morte?

Il ricco sogna le sue ricchezze

che gli procurano tante preoccupazioni;

il povero sogna di soffrire la sua miserabile povertà;

sogna colui che comincia a prosperare;

sogna chi s’affanna a correr dietro agli onori;

sogna colui che insulta e offende…

In conclusione, tutti in questo mondo

sognano di essere quel che sono, se anche nessuno se ne rende conto!…

Io sogno d’esser qua oppresso da queste catene;

ma ho sognato che mi vedevo

in altra condizione ben più lusinghiera…

Che è mai la vita? Una frenesia.

Che è mai la vita? Un’illusione, un’ombra, una finzione…

E il più grande dei beni è poi ben poca cosa,

perché tutta la vita è sogno,

e gli stessi sogni son sogni!…

(Calderon de La Barca, La vita è sogno, scena XIX, atto secondo, BUR, )

 

“La vita è sogno” -Calderón

Un riassunto della trama di La vita è sogno:  l’azione si svolge in un’immaginario regno in Polonia ed è incentrata sul personaggio di Sigismondo, erede al trono di Polonia, che il padre, il re Basilio, ha fatto rinchiudere in un castello in seguito a un oscuro presagio. Sigismondo, incatenato dalla nascita, odia selvaggiamente il mondo, eppure aspira alla libertà. Una notte il padre lo fa trasportare addormentato nella reggia, per aver una prova definitiva della sua malvagità. Venuto a conoscenza della sua vicenda, Sigismondo si comporta da tiranno. Tratta tutti con superbia e arroganza, giungendo a uccidere. Il padre lo fa riportare, di nuovo nel sonno, nella prigione del castello, dove Sigismondo si risveglia, dubitando della realtà di quanto ha vissuto. Tutta la vita gli appare allora un sogno, che bisogna vivere con la coscienza che di sogno si tratta e non di realtà. Anche la posizione sociale, essere re o carcerato, grande o umile, è indifferente, poiché non ha alcun valore assoluto, tutto si risolve in una impressione dell’animo di chi vive il sogno.
La tragedia termina con la liberazione di Sigismondo e il suo riscatto agli occhi del padre, che si pente di non averlo educato da essere umano e gli riconosce il titolo di principe.

In questo modo La Vita è sogno è un esempio del grande tema del desengaño , barocco e  aggiunge una profondità filosofica al teatro barocco.

William Shakespeare (1564-1616)

Quando leggo la La Vita è sogno inevitabilmente il mio pensiero va a un altro autore che amo, W. Shakespeare, e alle parole di Prospero nella Tempesta:

We are such stuff
As dreams are made on, and our little life
Is rounded with a sleep.”

– William Shakespeare The Tempest

Noi siamo fatti della medesima sostanza

di cui sono fatti i sogni,

e la nostra vita breve è circondata dal sonno.

( William Shakespeare La Tempesta, BUR, trad. Gabriele Baldini)

Eppure è proprio di questo “materiale speciale” che si alimenta la nostra vita…

Si può vivere senza sogni?