IL CLUB DELLE LETTRICI, di Renate Dorrestein

Il club delle lettrici -Renate Dorrestein, ed. Guanda

Al titolo non è facile resistere, ma l’incipit di Il club delle lettrici di Renate Dorrestein spiazza il lettore.

“Non abbiamo alcun motivo per negare di aver ucciso Gideon de Wit.” (p.12)

Solo dopo il lettore si rende conto che la voce narrante si trova in un ‘aula di tribunale e sta interagendo o anticipando le domande del giudice e ricostruendo l’avventura vissuta insieme alle sue amiche del club.  Si prova un’istintiva simpatia  e curiosità per questo club di sette olandesi, donne di mezza età che non nascondono con ironia la loro lotta contro il passare implacabile  degli anni.

“Ci rendiamo conto fin dalla punta rinsecchita dei nostri capelli che tutta la vita gira esclusivamente  intorno alla capacità di accettare i cambiamenti. Possiamo svelarle il segreto, vostro onore? Invecchiare non significa appassire. Al contrario, invecchiare è un risveglio pazzesco.”. (p.28)

Le amiche de Il club delle lettrici condividono la passione per la lettura e soprattutto per lo scrittore belga  Gideon de Wit che considerano il migliore di questo secolo e del precedente tanto che decidono di partire per una crociera letteraria in Scozia, “nello spirito di Moby Dick”, organizzata proprio dal loro scrittore preferito. Le amiche del club hanno ciascuna una personalità particolare e un modo originale di prepararsi per questa avventura: c’è Tillie che fa scorta di whisky, Leonie che si procura una guida accurata della Scozia, Johanna che riempie la valigia con i suoi abiti tutti beige e poi Barbara che mette nel suo bagaglio anche una pistola dorata, vinta in un concorso. Si imbarcano quindi su un battello  Maizena, dopo un pericoloso viaggio su un pulmino, ma si accorgono subito che la barca è vecchia e malmessa e che il loro scrittore, Gideon de Wit non è giovane e simpatico come pensavano.

Al di là della surreale avventura del gruppo di lettrici, sono le digressioni sulla lettura, sul piacere di leggere  sul rapporto tra lettore e autore la parte più interessante del libro.

“Sentiamo di aver bisogno di storie, storie che rendano giustizia ai nostri amori e onorino i nostri morti, storie che traducano in parole la nostra impotenza, facciano i conti con le nostre paure, ci rivelino ciò che spinge gli esseri umani ad agire, ci permettano di capire i misteri che ci confondono. Storie che ci aiutino ad accettare la nostra natura mortale… (p.37)

La particolarità di questo club è che le lettrici leggono sempre tutte le opere di un autore e poi lo invitano per una presentazione del suo ultimo romanzo. Sanno quindi tutto della vita e dei romanzi del loro autore preferito. Non nascondono una una certa delusione quando  Gideon de Wit  dichiara che ” per scrivere bene dovevi avere le palle” e poi definisce la loro amata  Jane Austen ” una beghina” (p.78) . Avrebbero voluto controbattere compatte contro queste insinuazioni e si rimproverano in seguito di non averlo fatto tanto che poi, nel bel mezzo della loro disavventura arrivano a chiedersi:

“Dovevamo dunque pagare un prezzo tanto alto per il nostro pusillanime silenzio? …per il fatto che poco prima non ci eravamo schierate compatte a difesa delle nostre amate scrittrici?” (p.86)

Le lettrici del club rivelano inoltre la loro simpatia per i personaggi secondari di un libro per “quei personaggi anonimi e servizievoli destinati a una fine ingloriosa” e sono inoltre convinte che i loro amati personaggi continuino una vita proprio anche una volta finito il romanzo:

“Lì i personaggi, quando il libro è finito, vanno avanti con la loro vita, solo che noi non li vediamo più. L’autore ha rappresentato solo una piccola parte turbolenta della loro esistenza. un periodo in cui era tutto sottosopra, e poi per loro torna la pace e riprendono la vita di sempre.” (p.80)

Anche nei momenti che dovrebbero essere più drammatici della storia prevale un tono ironico a tratti surreale. Il club delle lettrici quindi stravolge tutte le aspettative del lettore e il risultato è una commedia brillante, assurda in cui al centro è l’amore per i libri, per le emozioni che possono suscitare senza limiti di età.