GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA con Juan Ramón Jiménez, Alda Merini e Nuala Ní Chonchúir

Juan Ramón Jiménez

Domani è la giornata Mondiale della Poesia istituita dall’ Unesco. Non molti sanno però che è proprio a Verona la sede dell’ Accademia Mondiale della Poesia, nata nel 2001 (http://www.accademiamondialepoesia.com).

Vorrei fare un omaggio alla poesia, che da sempre accompagna le mie letture, con una scelta personale di tre poesie rappresentative, nelle tre lingue che amo frequentare.

La prima poesia è di una poetessa e scrittrice irlandese contemporanea, Nuala Ní Chonchúir, che ho scoperto da poco e che mi ha subito colpito per la particolare sensibilità. Vi rimando al sito ufficiale se volete conoscere meglio questa autrice: www.nualanichonchuir.com.

Ecco una delle sue ultime poesie che gentilmente mi ha concesso di postare e che si ispira a un famoso quadro di Chagall:

 In Vitebsk There Lives a Cow (after Marc Chagall’s I and the Village)

 

whose rolling eye is as loving as a mother’s.
I go to her stall to breathe straw and dung,
to place cornmeal bread and potato scraps
between her lips, feel her spit drip onto my palms.

I place my cheek on her flank, warm with grass,
and hear her four stomachs pluck a tune;
this is her song to me—a Vitebsk lullaby.

At the shtibel I give thanks, Hallelujah, I cry
to a room small as prayer, and all heads turn.
Across the village, in her stall, my cow lows in reply,
while Mama pulls on her teats and hiss goes the bucket.

(Nuala Ní Chonchúir,)

Altro omaggio alla poesia con un grande poeta spagnolo, Juan Ramón Jiménez (1881-1958) che ottenne il Premio Nobel per la letteratura nel 1956 per la sua “poesia desnuda”, una poesia essenziale, spogliata di ogni estetismo linguistico:

 

Non sono io

sono colui che cammina accanto a me
senza che io lo veda,
che, a volte, sto per vedere,
e che, a volte, dimentico.
Colui che tace, sereno, quando parlo,
colui che perdona, dolce, quando odio,
colui che passeggia là dove non sono,
colui che resterà qui quando morirò.

Yo no soy yo. Soy este que va a mi lado sin yo verlo,  que, a veces, voy a ver, 
y que, a veces olvido. 
El que calla, sereno, cuando hablo, 
el que perdona, dulce, cuando odio, 
el que pasea por donde no estoy, 
el que quedará en pie cuando yo muera.

 

Alda Merini

Doveroso l’omaggio a un’altra grande poetessa italiana che nacque proprio il 21 marzo 1931, Alda Merini (1931-2009):

                      Bambino

Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia
legalo con l’intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l’ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell’acqua del sentimento.

 

                      Alda Merini

Amai teneramente dei dolcissimi amanti

senza che essi sapessero mai nulla.

E su questi intessei tele di ragno

e fui preda della mia stessa materia.

In me l’anima c’era della meretrice

della santa della sanguinaria e dell’ipocrita.

Molti diedero al mio modo di vivere un nome

e fui soltanto una isterica0.

 

Buona poesia a tutti!

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