BERTA ISLA, Javier Marías

Affascinato dallo sguardo enigmatico e avvolto dal fumo della figura femminile in copertina, il lettore si addentra con piacere e curiosità  nella lettura di Berta Isla, di Javier Marías,  segnalato dal País come uno dei  migliori romanzi del 2017. 

Berta Isla è il racconto dell’attesa di un ritorno, dapprima sperato, sognato e poi ritenuto impossibile,  anche se “chi si abitua a vivere nell’attesa non ne accetta mai del tutto la fine”.

Berta Isla è la storia del matrimonio tra la protagonista, Berta, spagnola e  Tomás Nevinson, matà spagnolo e, metà  inglese. Fin da subito, appare chiaro il continuo rimando, spesso anche linguistico tra le due culture. Un tradimento obbliga Tomás, mentre si trova a perfezionare gli studi a Oxford, a vivere in clandestinità e a condurre una doppia vita,  al servizio della Regina. Entrano così nel romanzo  elementi tipici  di un thriller di spionaggio e la storia si arricchisce subito di segreti, di sparizioni e incontri e il non detto, il taciuto diventa una presenza sempre più ingombrante anche nella relazione, spesso a distanza, tra Berta e  Tomás: “vivevamo insieme, ma dandoci le spalle”, dice Berta.

Nel seguire, da una parte la vita segreta di Tomás e, dall’altra, la vita più “tranquilla” e familiare di Berta, lo scrittore inserisce nel romanzo anche  frequenti  riferimenti a eventi storici come la guerra delle Falkland e i disordini nell’Ulster.

Bert Isla è insieme la storia di un amore e di  amori, del lato scuro di un uomo,  di assenze , di ricordi, con un grande un tema centrale che ricorre spesso in Javier Marías: il Tempo, come ricorda  Tomás, verso la fine del romanzo:

“Porque sé que el tiempo es siempre tiempo y el lugar es siempre lugar y solamente, y lo que es real es real para un tiempo tan solo y para un lugar solamente (…) La historia es un tejido de momentos sin tiempo…” (Berta Isla, Alfaguara, p.475)